GUARDIE GIURATE: COLTELLO IN SERVIZIO, SI PUO’ PORTARE?

Più del 20% delle Guardie Giurate ha dichiarato in un sondaggio lanciato dalla nostra Associazione di portare con sé un coltello. Analizziamo gli aspetti giuridici e i rischi derivanti da questa abitudine.

Partiamo dal presupposto che non tutti i coltelli sono considerati armi vere e proprie. Per essere identificati come tali devono infatti avere alcune caratteristiche specifiche, come la punta acuta e la lama tagliente su entrambi i lati.

Dunque un pugnale o una baionetta (in quanto armi) non possono essere portate al di fuori della propria abitazione a meno che non si abbia una specifica licenza.

E qui dobbiamo sfatare il primo mito… il fatto che la Guardia Giurata abbia il porto d’armi non significa che possa portare con sé un’arma bianca. Sulla licenza di porto c’è infatti specificato che “si autorizza a portare per esclusiva difesa personale la pistola”.

Fatta questa doverosa premessa, cosa ci dice la legge rispetto ai coltelli che non vengono considerati armi proprie?
In sintesi si possono acquistare e detenere senza necessità di denuncia, ma per portarli con sé occorre un giustificato motivo.

In caso di controllo, bisogna dichiarare immediatamente le ragioni per cui si ha con sé un coltello. La corte di Cassazione ha infatti stabilito che la giustificazione deve essere fornita nell’immediatezza dei fatti
E se il coltello è piccolo? Sfatiamo il secondo mito… come detto prima ciò che conta è il giustificato motivo, aldilà delle dimensioni. Si può infatti essere denunciati per un coltello con lama di pochi centimetri mentre può essere perfettamente legale il trasporto di un machete in determinate circostanze.

Alla luce di quanto abbiamo visto, ci sentiamo di sconsigliare il porto di un coltello durante il turno di lavoro poiché se si venisse sottoposti a controllo sarebbe difficile trovare una giustificazione plausibile. Qualche collega furbo potrebbe sempre dichiarare che porta con sé il coltello per sbucciare una mela. E gli agenti potrebbe anche credergli…

Ma perché rischiare una denuncia?