Periodo di comporto ed obbligo di preavviso del superamento imminente: facciamo chiarezza!
Il lavoratore ha l’onere di tenere il conto dei giorni di malattia e i relativi periodi temporali in cui si sono verificati gli eventi al fine di controllare se è stato o meno superato il periodo di comporto ovvero il periodo di tempo massimo in cui si mantiene il diritto alla conservazione del posto di lavoro.
Il lavoratore deve provvedere, se non ha il cartaceo del certificato, almeno a conservare i numeri di protocollo, con cui può tramite un
servizio messo a disposizione dall’Inps consultare tutti i suoi certificati senza necessità di autenticazione con identità digitale, ed eventualmente fare il conteggio dei giorni di malattia di cui ha fruito.
I periodi di comporto
Il comporto può essere “secco” se il periodo di malattia è unico e ininterrotto oppure può essere “per sommatoria” quando gli eventi sono plurimi e avvengono in un determinato lasso di tempo.
È importante sapere quando scade il periodo di comporto in quanto, superato tale periodo, il datore di lavoro è legittimato a licenziare il dipendente per giustificato motivo. Tale informazione può essere reperita sul Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che viene applicato al lavoratore.
L’azienda è obbligata a comunicare al lavoratore la scadenza del periodo di comporto della malattia?
Non costituisce violazione da parte del datore di lavoro non informare il dipendente sullo stato del suo periodo di comporto né sulla sua imminente scadenza.